Sì è un altro di quei post…
In questi giorni di vacanza ho fatto una lettura leggera… ho letto “Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino” e devo dire che, a parte la crudezza della storia, ho rivisto diverse analogie tra la dipendenza dall’eroina della protagonista e la dipendenza dalla fiamma gemella, soprattutto nei meccanismi di pensiero auto-tranquillizzanti e illusori che la mente della protagonista mette in atto per auto convincersi di poter smettere quando vuole, di non essere dipendente, di esserne fuori…
Ti suona familiare?
L’elemento che più mi ha toccato, in quanto fiamma in unione disarmonica con la controparte, è che Cristiane pensava di poter “stare vicino” alla sostanza senza ricadere nella dipendenza fisica, ovvero prenderne un po’ per volta senza ricadere nei meccanismi fisici. Appare chiaro, dopo poco tempo, che in realtà la dipendenza c’era eccome, semplicemente la sua dipendenza psicologica dall’esperienza era talmente forte che inventava qualsiasi scenario pur di avvicinarsi alla fonte del desiderio… ripeto, ti suona famigliare?
Il meccanismo che si instaura con la fiamma è praticamente lo stesso.
Certo, si può instaurare la dipendenza emotiva anche con altri tipi di legami (se si guardano le dinamiche umane da vicino si potrà notare che quello che viene definito innamoramento dalla cultura pop, non è altro che dipendenza emotiva) detto questo, la differenza percepibile tra un legame non di fiamma e un legame di fiamma è che la dipendenza è talmente forte da risultare letteralmente tossica (per la controparte chaser).
Se normalmente avete dei meccanismi di controllo nelle relazioni amorose, questi, con la fiamma gemella, si amplificano fino ad arrivare a picchi insostenibili.
Il pensiero ossessivo frulla nel cervello e non si ferma mai ed è talmente trascinante che non sai come farlo smettere.
Questo perché, come ho già detto altrove, l’energia della controparte incarnata è la tua stessa energia, e nessun altro tipo di legame può creare una simile dipendenza.
Tornando a noi, come fai a sapere se sei ancora ossessionata dalla tua fiamma:
- Il tuo primo pensiero, l’ultimo e i pensieri nel framezzo sono tutti o quasi rivolti alla controparte
- Controlli i social media (compreso whatsapp, accessi ed altro) almeno due o tre volte al giorno (in realtà ne basta solo una per esserne dipendente)
- Vivi in una sorta di attesa che la controparte faccia o dica qualcosa.
- (Dipendenza grave) non riesci a fare molto se non sei in contatto con la controparte.
- (Dipendenza grave) vivi con grande stress i cambiamenti visibili e non dei suoi comportamenti.
- (Dipendenza grave) cerchi di capire dove si trovi e cosa stia facendo nella maggior parte della giornata.
Come uscire dalla dipendenza e quindi agevolare il percorso di unione.
- Riduci al minimo i contatti con la fiamma. Sia a due vie (messaggi, chiamate etc) sia ad una via: stalking vario sui social. Teoricamente l’azione giusta da fare sarebbe un cut totale per un periodo di tempo, ma sta a te decidere cosa sia meglio per la tua situazione.
- Poni l’attenzione suoi tuoi pensieri e ogni volta che questi si concentrano su di lui/lei lasciali andare e porta l’attenzione al respiro, poi cerca qualcosa che possa coinvolgerti in modo maggiormente creativo.
- In generale cerca hobby e attività per la tua crescita e poniti come obiettivo quello di arrivare all’equilibrio e alla felicità.
L’obiettivo non è escludere completamente dalla tua vita la fiamma gemella, ma azzerare e riequilibrare le energie di running/chasing del vostro sistema unico.
Una volta che sei allineata alla tua anima e avrai azzerato le oscillazioni date dall’ego, allora e solo allora i contatti potranno riprendere e anzi, vi sarà il termine della fuga.
Il tuo altro sè incarnato, fugge solo perché sente la pressione della corsa, nel momento in cui il chaser non rincorre, non vi è più alcun motivo di separazione.
Fai però molta attenzione al ritorno, perché dovrai stare attenta a non sbilanciarti di nuovo e a non ricadere nella dipendenza.
L‘equilibrio e lo Zen è la strada. Devi mantenere salda la pratica perché tu possa vedere cambiamenti consistenti sia nella tua vita, sia nel rapporto con l’altro-sé.
