Perché vivi cicli infiniti di guarigione nel tuo percorso di fiamma gemella?

Il mio punto di vista sulla guarigione animica.

Se ti sembra di tornare indietro e non progredire nel tuo percorso di fiamma, o nel tuo percorso spirituale, è perchè non stai meditando.

Per meditazione intendo quella basata sulla consapevolezza, la Mindfulness o la Vipassana.

9 su 10 il motivo è quello. Perché quando smetti di praticare costantemente la meditazione, l’ego coglie l’occasione insperata di riprendere il controllo sulla tua vita.

Sono meccanismi insidiosi di cui non ci rendiamo conto, proprio perché non siamo nella piena consapevolezza e dunque ricadiamo nell’identificazione con l’ego.

Soffri perchè ti identifichi con la maschera, soffri perché hai legato a te la tua storia con catene così pesanti che non ti rendi conto di essere un essere divino e con infinite possibilità.

Se mediti e il tuo ego è ancora reattivo, significa che mediti male oppure mediti troppo poco.

Quando la pratica è costante, i risultati sono evidenti e sorprendenti e non c’è un tornare indietro, ma solo un proseguire verso un equilibrio sempre più stabile della tua vera essenza nella luce.

Come è possibile meditare male?

  1. Mediti male se ti irrigidisci durante la pratica, continuando a restare ancorata agli eventi passati o futuri, alle memorie. Mentre la meditazione è uno spazio sacro di pura consapevolezza in cui l’io si dissolve e si lascia andare tutto ciò che non è essenziale.
  2. Mediti male se non mediti ogni giorno, almeno dieci minuti la mattina e dieci la sera. Jon Kabat-Zinn consiglia 45 minuti al giorno, ma io credo che, anche un periodo di tempo ridotto 20/30 min al giorno di meditazione siano determinanti per alzare la qualità della vita.

Siamo esseri umani e ci sarà il giorno in cui l’ego prenderà il controllo, è umano, l’importante però è non mollare la pratica. Questo perché la pratica ti dà un porto sicuro a cui tornare, una mappa da seguire e un reminder di cosa sia vero – l’anima – e cosa si costruito – l’ego.

Imparare a vivere consapevolmente

Imparare a vivere consapevolmente, è imparare ad accettare le emozioni che arrivano e lasciarle andare via come nuvole. Lasciare che queste trasformazioni avvengano senza l’intervento della volontà-ego.

A volte questo può essere difficile, ma con una pratica costante, il meccanismo diventa sempre più consolidato. Diventa, un’abitudine.

Accettare con compassione le reazioni egoiche-automatiche, è il primo passo per la trasformazione.

Non è negando un sentimento che questo smette di esistere.

Vivere nella consapevolezza significa proprio attraversare ogni momento a cuore e braccia aperti. Lasciare che il dolore ci attraversi, osservandolo e osservando i pensieri, gli automatismi dell’ego. In questo modo le memorie smetteranno a poco a poco di farci reagire. Perché ci stiamo prendendo cura di quella ferita di mancato amore che abbiamo sperimentato nell’infanzia.

I libri che ti consiglio di leggere per iniziare a meditare:

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