Ama te stesso o conosci te stesso? Perché il mantra dell’amare se stessi non ti aiuta nel processo di ascensione e di manifestazione?

Oggi parlo di nuovo del concetto dell’amare se stessi. Avrai capito che sia un discorso che mi sta molto a cuore, perché continuo a vedere nella community spirituale questo tipo di retorica che non fa altro che sabotare il tuo percorso di ascensione.

Quando dico che il concetto di “amare se stessi” il mantra ossessivo di psicologia e spiritualità spiccia sia fortemente fuorviante, intendo dire che non ha alcun senso che la personalità, un costrutto della mente fittizio, ami se stessa. Numero uno perché se devi amare te stessa, chi ama chi? Non vedi che crei dualità e frizione in questo tipo di pensiero?

Numero due perché oltre a creare dualità interna, ti attacchi ancora più ossessivamente all’identificazione al costrutto, mentre il tuo obiettivo deve essere di essere consapevole di chi tu sia veramente: l’essere.

E’ il corpo di dolore collettivo, alias l’ego dell’umanità, che ha creato il concetto dell’amare se stessi per creare ulteriore separazione e dualità nel mondo, ad esempio con i concetti del farsi rispettare (in nome del sopracitato amor proprio) e di mettere i confini invalicabili (le cosiddette boundaries) per far in modo di proteggere il tuo valore.

Sei sei l’essere, sei amore, e hai la saggezza necessaria per saper dire di no quando qualcosa non ti serve, non hai bisogno di sovrastrutture o di regole perché la saggezza a cui hai accesso è infinita. Quindi non dico di farsi calpestare, dico: usa la saggezza per riconoscere i programmi inconsci che ti portano a comportarti in maniera disfunzionale. Ad esempio, il programma di “people pleasing”, ovvero quell’atteggiamento passivo-aggressivo che ti porta di dire di sì a tutto anche quando in realtà vorresti dire di no, è facilmente riconoscibile perché quando dici di sì a qualcosa a cui vorresti dire di no, senti un sentimento di rabbia represso dentro di te. Se ne sei consapevole, puoi comportarti in maniera opposta, rimanendo fedele alla tua verità.

Ribadisco quindi, hai bisogno di altre regole per capire dove mettere i confini, o puoi finalmente lasciare andare tutte le strutture mentali e le sovrastrutture culturali, per affidarti all’infinita saggezza dell’essere?

Quello che dovresti fare, invece che sforzarti di amare la personalità che hai creato, è prendere coscienza di chi SEI veramente, conosci te stesso, la massima inscritta nel Tempio di Delfi.

L’essere è amore e già ama e adora la tua persona, non c’è bisogno che lo faccia tu al posto suo, c’è bisogno che lasci andare l’identificazione con la maschera!

Quindi… conosci te stesso. Ma attenzione, non la personalità, ma la fonte della tua vita e di ogni creazione: conosci l’essere.

Una volta che tu sai chi sei, sei in grado di superare il concetto che avevi di te (la personalità) e creare ciò che desideri.

Questo è anche il presupposto per la manifestazione dei tuoi desideri. L’inconscio, o meglio, il tuo registro akashico è stato iscritto durante il corso della tua vita e delle vite precedenti da tutti i pensieri, le azioni e le parole che hai pronunciato, e continua ad andare in risonanza con l’universo, manifestando quello che c’è scritto, fino a che tu non decidi di riscriverlo.

Per riscrivere il tuo registro akashico, in primo luogo, devi distaccarti ciò che pensi di essere e poi creare chi vuoi diventare, questa scelta si imprimerà nel tuo registro, maggiore sarà l’intento, la perseveranza e la costanza nel creare questa nuova versione di te e più forte sarà inscrizione nel tuo registro akashico. E l’universo non potrà che manifestare ciò che hai inscritto: così dentro così fuori.

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